“Loro” i nostri figli, ormai cresciuti si avventurano magari per la prima volta in viaggio da soli, senza di noi, con gli amici o la fidanzatina e… scatta l’ansia.
Dato per scontato un buon rapporto di fiducia e che abbiamo cresciuto dei ragazzi responsabili, inevitabilmente avremo trasmesso loro anche il nostro amore per i viaggi, il nostro modo di affrontare la vita, il nostro desiderio di scoperta. State certi, loro lo espanderanno e lo accentueranno e anche se siete degli Indiana Jones, vi stupiranno!
Ho visto spessissimo arrivare in agenzia genitori preoccupatissimi
“Ohmmioddio!! Da ieri non sento Manuela! Chissà come sta, sarà tutto a posto?”
Se vostro figlio ha scelto per la sua vacanza un viaggio organizzato, state tranquilli. Nel villaggio-vacanze è sempre presente un’assistente, ci sono gli animatori e un intero staff risponde per ogni evenienza. Non è necessario bombardare i ragazzi di telefonate. Né è il caso di farsi prendere la panico se non chiamano continuamente. Si stanno divertendo, fanno sport, stanno in spiaggia… e non sono praticamente mai soli. Hanno il cellulare, ed è già una gran bella comodità, state sicuri che se avessero bisogno di qualcosa vi chiamerebbero all’istante.
Poi ci siamo noi, gli agenti di viaggi. I vostri ragazzi hanno il nostro numero di emergenza, che è attivo 24 ore su 24. Rasserenatevi e godetevi anche voi un po’ di pace. Se proprio non ci riuscite potete contare su tutta una serie di strumenti che la tecnologia oggi ci mette a disposizione a patto che la usiate con senso della misura (senza diventare degli 007 casalinghi) e che magari vi sia familiare, cioè faccia già parte delle vostre abitudini.
Se siete genitori web 2.0 saprete già di che parlo. Se avete un profilo su Facebook, se utilizzate normalmente Instagram, avrete modo di seguire il pargolo passo passo, sempre che vi consideri un “amico” e non un inquisitore 🙂 Potrete vedere le fotografie che carica in tempo reale e sapere cosa ha mangiato alla festa la sera prima.
Se i vostri figli sono invece più avventurosi, come i miei, allora dovrete dotarvi di un po’ più di ingegno e di tecnica. Proprio 10 minuti fa ho chattato con mio figlio Eugenio che è appena arrivato a Boston. Abbiamo utilizzato Telegram, gratuito, veloce e divertente. Io avevo seguito il suo volo sul tracker dell’aeroporto , non perchè fossi in apprensione, ma perchè mi piace e mi sembra di partecipare al viaggio. E’ una cosa semplicissima, possiamo darvi semplici indicazioni su come fare.
Ho anche un figlio più grande. È lui che mi ha insegnato tutto ciò che so sul web. L’quando era poco più che adolescente ha pensato di andare in auto a Tel Aviv partendo da Milano. All’annuncio del progetto sono rimasta di stucco, ma come potevo rimangiarmi tutto quello che gli avevo insegnato? Allora non restava che collaborare, fare quasi da base logistica. Giorgio usava un ricevitore GPS e un semplice programma su telefono cellulare per trasmettere la sua posizione. Da casa, in agenzia, potevo vedere tutto il percorso, le soste, la velocità media e attuale!!! Il viaggio è andato a meraviglia ed è stato magnifico seguirlo in tempo reale!
La sera potevo vedere le sue foto appena caricate, e le guardavamo anche in agenzia sul grande schermo, molti di voi hanno partecipato all’entusiasmo dell’avventura. E lui poteva contare sul nostro supporto: trovare un hotel, avere indicazioni di ogni genere, prenotare un traghetto. E poi eravamo lì, con lui.
Giorgio ha iniziato presto a viaggiare da solo, quando aveva 18 anni. Ricordo una tappa in Finlandia, era in una piazza ripresa da una webcam online, io lo vedevo sul monitor del PC, che emozione! Insieme al suo ritorno lo raccontavamo ad una amica, e lei dice: “Eh! Credevi di essere in viaggio da solo, invece avevi la mamma che ti guardava!” Giorgio senza scomporsi e regalandomi una delle più belle soddisfazioni ha risposto: “Forse è proprio per questo che l’ho fatto!“
Alcune immagini prodotte con AI