Dalle mura della Città Proibita allo skyline di Shanghai, la Cina è un viaggio di contrasti e meraviglie. Un Paese che custodisce il passato con orgoglio, ma guarda al futuro con una forza straordinaria. Tra templi, giardini, sapori e metropoli che non dormono mai, ogni tappa è un incontro con la sua anima più autentica. In questo itinerario tra Pechino, Xi’an e Shanghai ho scoperto una Cina sorprendente, capace di raccontare la sua storia millenaria con la voce del presente.

Appena arrivati, Pechino mi ha accolta con la sua energia quieta e maestosa. Immensa e solenne, ma sorprendentemente intima nei dettagli, rivela un’armonia fatta di viali ordinati e del traffico silenzioso dei veicoli elettrici. Camminare per Piazza Tienanmen è stato come entrare nella storia viva della Cina moderna, mentre poco più in là la Città Proibita svela la sua maestosità imperiale, un labirinto di cortili e padiglioni dove il tempo sembra essersi fermato.

Ma ad avermi lasciata davvero senza parole è stata la Grande Muraglia di Mutianyu: un nastro di pietra che serpeggia sulle montagne, simbolo di forza e di resistenza. Da lassù, con il vento tra le torri di guardia, si percepisce la grandezza di una civiltà millenaria. Ma Pechino è anche vita quotidiana: negli hutong, i vicoli della città vecchia, si respira un’umanità autentica fatta di profumi di tè, risate e biciclette. È qui che ho trovato il volto più vero della capitale, quello che vibra tra passato e presente.

Da Pechino il mio viaggio è proseguito verso Xi’an, la città dove tutto ebbe inizio. Qui, nel cuore della Cina antica, il Mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang custodisce il celebre Esercito di Terracotta, una delle meraviglie più straordinarie che abbia mai visto. Migliaia di guerrieri, cavalli e carri a grandezza naturale, ognuno con un volto unico, modellati più di duemila anni fa per proteggere l’imperatore nell’aldilà: un silenzio potente che racconta la grandezza di un sogno d’immortalità.

L’ultima tappa è Shanghai, la città dove tutto corre veloce ma con eleganza. Di notte, vista dall’alto del Financial Center, la metropoli è un mare di luci che si riflette sul fiume Huangpu. Grattacieli di vetro si alternano a palazzi coloniali, e il passato convive con il futuro come in una danza perfetta.

Eppure, tra l’energia della metropoli, mi ha sorpreso la sua anima verde: parchi e giardini che regalano quiete al cuore urbano. Dal Fuxing Park, dove al mattino si pratica tai chi, ai grandi spazi del Century Park, la natura accompagna il ritmo della città. Nel Giardino del Mandarino Yu, come tra i caffè e le boutique di Xintiandi, ho ritrovato la Shanghai più creativa, capace di reinventarsi senza perdere la propria anima.

Quando, a notte fonda, l’aereo decolla da Shanghai e le luci della città si riflettono per un ultimo istante sul finestrino, scorrono nella mente i fotogrammi del viaggio: la quiete dei templi, il sorriso di un venditore nei vicoli di Xi’an, il vento sulla Grande Muraglia. La Cina è un viaggio che non finisce mai davvero: resta nei ricordi, nei profumi, nella voglia di tornare per scoprire quanto ancora ha da raccontare.

About the author

Chiara Virano

Personal Travel Assistant

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