Aveva qualcosa di stridente, piazzare la mia super valigia Samsonite rigida sul fondo della piroga che ci avrebbe portati via mare da Tulear ad Anakao. Rifiutando imbarcazioni motorizzate avevamo deciso di affidarci all’esperienza del nostro marinaio malgascio. La piroga stretta, di legno consunto e con la vela quadra, filava tra gli spruzzi mentre il nostro uomo ci spiegava come ci si orienta con la croce del sud per tornare al villaggio.
Anakao si raggiunge via mare ed è un piccolo villaggio sulla costa ovest del Madagascar. Sulla spiaggia si costruiscono le piroghe, quelle appunto che prendono il vento solo da poppa. Si va con un vento, si torna con un altro. Il mare è uno spettacolo! La barriera corallina è meravigliosa e ricchissima di pesci grandi e piccoli. Più bella, l’ho vista solo a Ifaty, un po’ più a nord.
Il Madagascar, è un paese duro, difficile per la gente che lo abita e a volte anche per chi si spinge nei suoi villaggi più remoti, ma è uno dei luoghi più interessanti, luoghi dalla natura selvaggia. Lemuri, camaleonti, baobab, vaniglia e fiori di ylang-ylang, sono alcune delle forme della sua biodiversità, sono quelle che subito attraggono il viaggiatore. Ho ancora in un vasetto di vetro i fiori profumatissimi di ylang-ylang, giallo sole in origine e ora marroncini..
Mi ero portata a casa un frutto di baobab, legnoso e vellutato come rivestito di fustagno, mi piaceva toccarlo, accarezzarlo. Finchè una sera, ho sentito uno strano rumore provenire dal mobile su cui era appoggiato crr-crr-crr , stavo in silenzio per accertarmi se il rumorino fosse reale, e rieccolo: crr-crr-crr, mammamia! Veniva proprio dall’interno del frutto! Non ho osato aprirlo, l’ho avvolto nella pellicola trasparente e l’ho gettato, con l’incubo di certe leggende metropolitane: stavo diffondendo qualche strano animale parassita che avrebbe distrutto il mio paese? Ma no!! Però ho perso il mio souvenir!
Il Madagascar è diventato facilmente raggiungibile da quando sull’isola di Nosy Be, la più carina, sono stati costruiti dei resort bellissimi e villaggi confortevoli. Il Veraclub Orangea è uno dei nostri preferiti, ci si arriva con un volo speciale ed è fantastico per una vacanza.
Se siete tipi avventurosi e oltre alla barriera corallina di Nosy Be volete addentrarvi nella natura selvaggia e tra la gente dell’isola grande, fate un bel tour, non perdetevi il sud di Fort Douphin, Tulear, Ifaty e Anakao, passando per Antananarivo, la capitale, che andrebbe visitata anche solo per il suo nome. Al mercato potrete acquistare qualunque cosa, dalle bottiglie di plastica usate ai tessuti ricamati a mano. Se ve la sentite, mangiate per strada, sapori inconsueti e chiacchiere tra la gente. Io adoro le palline di pasta dolce fritte e ripassate nello zucchero, non mi ricordo come si chiamano, mi potete aiutare?
(grazie per la foto dei grandi baobab a Hotelplan)



