“Come mai Roma-New York si fa in 10 ore e 30 di volo mentre al ritorno impiegano solo 7 ore e 25?” E’ una domanda che ci fate spesso, per darvi una risposta autorevole, mi avvalgo del Capitain speaking, interessante appuntamento di Alitalia sulla pagina Facebook della compagnia.
Risponde quindi anche a voi il Capitano Roberto Germano:
I tempi di percorrenza dei voli sono da sempre una delle curiosità che ci viene chiesto di soddisfare. Effettivamente sulle rotte transoceaniche ci sono differenze notevoli nel tempo di volo previsto tra andata e ritorno (circa tre ore). I fattori che incidono su questa disparità sono due: meteorologico e infrastrutturale. Iniziamo da quest’ultimo. Gli aeroporti americani sono, generalmente, più trafficati di quelli italiani e nel calcolo della durata del volo viene compreso anche il “tempo taxi”, ossia quel periodo che intercorre dal momento in cui l’aereo poggia le ruote sulla pista all’apertura delle porte. Un tempo che, come preannunciavo, negli Usa è un po’ più lungo.
L’aspetto però maggiormente rilevante, e anche interessante da spiegare, è quello meteorologico. Nell’alta atmosfera i venti sono molto più costanti rispetto a quelli che riscontriamo a livello del mare. Sulle rotte nordatlantiche i venti spirano costantemente da ovest ad est, fornendo una sorta di corsia preferenziale. Parliamo di venti che possono raggiungere anche i 400 km/h e che vengono chiamati “correnti a getto“. Per avere un aiuto alla navigazione aerea le compagnie adottano piccoli stratagemmi. In ogni aerolinea ci sono figure professionali, i flight dispatcher, che disegnano il piano di volo per evitare di avere il vento diretto sul muso all’andata e per sfruttare il vento in coda al rientro.
I venti che spirano da ovest ad est sono una costante di tutto l’emisfero boreale ( forza di Coriolis ), quando però voliamo verso l’oriente la differenza nel tempo di volo è meno marcata. Le correnti che si formano sull’Oceano infatti sono naturalmente più forti per via dell’escursione termica; inoltre nella navigazione verso est abbiamo una maggiore elasticità sull’uso di aeroviee (le autostrade del cielo che dobbiamo percorrere).
Discrepanze di orario, infine, possono esserci anche per diverse velocità. Per esempio, attualmente il nostro tempo di volo sulla Roma – New York varia dalle 10h30 con Boeing 777 alle 10h35n con Airbus 330, e il New York – Roma impiega dalle 7h25 con Boeing 777 alle 7h40 con Airbus 330. Questo per una diversa velocità ideale di crociera tra i due aeromobili.
Roberto Germano è il DOV (Direttore Operazioni Volo) di Alitalia. Il ruolo più importante nell’area piloti di una compagnia aerea. Entrato in Compagnia nel 1982 ha all’attivo 13.000 ore di volo su B727, DC9-30, ATR42, MD80 e B777.
Comandante dal 1997, nel 1999 è diventato Istruttore controllore, nel 2000 Training manager e nel 2004 Capopilota MD80. Dal 2009 vola sull’ammiraglia del gruppo, il Boeing 777, e dalla nascita della nuova Alitalia ricopre la carica di Direttore Operazioni Volo. Sposato con due figlie, altoatesino, grande appassionato di sci e alpinismo, appena il tempo glielo consente torna nel suo maso sulle Dolomiti a 2000 metri. Sempre in alta quota.
Molto interessante vero? Se avete altre domande esprimetevi!



Spiegazioni esaurientissime e chiare.
Complimenti Comandante e buon lavoro.
non capisco: ma se la terra gira venendoci incontro(per noi europei), perchè ci mette piu ore all’andata ? Dovrebbe essere il contrario !!! Grazie
Perché per effetto della forza di Coriolis (l’effetto che produce un vortice nell’acqua che esce dal lavandino, per capirci, e che gira in una direzione nel nostro emisfero ed al contrario al di sotto dell’equatore) i venti soffiano nel nostro emisfero in direzione contraria al moto della terra, per cui: prima di tutto non è vero che new york “ti viene incontro” mentre voli, perché tu non sei fermo nello spazio ma la tua velocità è rispetto alla terra (tu giri con lei) per cui, se non ci fossero i venti ci metteresti lo stesso identico tempo; dopodiché, all’andata viaggi con un vento contrario che va a400 km l’ora, per cui l’aereo va molto più lento che al ritorno, quando viaggia con lo stesso vento dietro che lo spinge.
O mio dio, c sono ancora persone convinte che il movimento della terra influisce nella durata dal volo dell aereo!!! Ma lo sapete che l aereo rimane dentro l atmosfera terrestre e perciò questa cosa non ha alcun senso? La cosa cambierebbe se fosse una navetta spaziale a dover raggiungere un posto terrestre e lì sì che il movimento della terra influenzerebbe.
Cara Chiara, come è stato già spiegato, non è così assurdo appellarsi al movimento della terra. Anche se questo non influisce direttamente, è proprio la rotazione terrestre che dà luogo alla forza di Coriolis e quindi ai venti d’alta quota che influiscono sulla velocità di rotta rispetto al suolo.
Saluti
si ma chiara correggeva giustamente l’ignoranza di chi sostiene che se salti sul posto la terra si sposta sotto i tuoi piedi e atterri un pò più a ovest.
ma e’ cosi anche se il movimento non lo si percepisce con i nostri sensi e proprio questo principio ha fatto che potessero scoprire il movimento della Terra, fossi in te leggerei un po’ di piu’ ed scriverei un po’ di meno.