In questo post vi racconterò il meno possibile, perché quando scenderete i gradini del 9/11 Memorial l’emozione che vi investirà dovrà essere solo vostra. La prima cosa che vi colpirà come un pugno nello stomaco: un pilastro della Torre.
Ricordiamo ogni cosa di quel giorno.
Io ricordo benissimo quel pomeriggio del 2001, ero appena arrivata in ufficio e mi ha chiamata mio figlio Eugenio: “Guarda subito sul computer le notizie: un aereo ha colpito le Torri Gemelle!”
Tutti, penso, ricordiamo lo sgomento, il terrore e la sensazione di essere in guerra, di quegli istanti.
Se avete in programma un viaggio a New York, città di cui certamente vi innamorerete, non potete mancare la visita al Memoriale. Non limitatevi all’esterno, dove le grandi vasche delineano i profili delle torri. Ma scendete nel Museo e sarete sorpresi dalla reazione che vi procurerà.
Io non sapevo che sotto il bordo su cui sono scolpiti i nomi delle vittime, scorre l’acqua che scivola poi verso il fondo. Come un grande pianto collettivo. E ci potete mettere le dita e la vostra carezza arriverà nelle profondità delle fondamenta.
La nostra prima sensazione è stata: la storia che è raccontata qui, questi muri, queste pietre, questi scalini, queste fotografie, ci appartengono. E’ anche la nostra storia. Le voci diffuse, quelle registrate nelle ultime ore delle Torri, ci suonano familiari e dolorose.
Sappiamo tutto di quell’evento che ha cambiato il mondo e ha cambiato anche noi che pure eravamo così lontani!
I frammenti di aereo, le bandiere sgualcite, i video, le zone in cui sedersi e riflettere, lasceranno il segno. Completeranno tanti pensieri, tante informazioni, e sarà vivido e forte il nostro senso di appartenenza a questo Occidente.
Vi procureremo noi il biglietto di ingresso che vi permetterà di saltare le code sono interminabili, non perdetevi Il Memoriale e Museo dell’11 Settembre.
Non dimenticate.