Tiziana racconta:
Sono tornata dal Messico, il jet lag sul fisico si fa sentire e anche la mente non è del tutto tornata a casa, è rimasta là tra un margaritas e l’altro, che sogna, sogna quell’isola e si chiede se non sia stato un miraggio, se Holbox esista davvero.
Il nostro bellissimo villaggio si trova a Tulum, per raggiungere Holbox dobbiamo percorrere 150 km verso nord, decidiamo di affittare un’auto.
Arriviamo a Chiquilà, parcheggiamo e ci rechiamo verso il traghetto che ci porterà sull’isola. Eccoci arrivate, qui le macchine non esistono, tutti girano con bici, piccoli motorini e simpaticissimi golf cart. Ne affittiamo uno anche noi e iniziamo a vagare per le stradine del piccolo centro.
Giriamo, giriamo, tra mille risate, non siamo dotate di grande senso dell’orientamento, ma qui non è un problema, la cittadina è talmente piccina che non puoi perderti. Tra una sgommata e l’altra giriamo l’angolo di una via ed eccola davanti ai nostri occhi: la spiaggia tanto sognata, meravigliosa, sabbia finissima e bianca con acqua cristallina dai riflessi verde smeraldo, lunga, lunghissima a perdita d’occhio.
Parcheggiamo il cart, via i pantaloncini e la maglietta, corriamo nell’acqua che arriva alle ginocchia: Wow !! Questa è vita!
Ci sentiamo frizzanti e colme di meraviglia, Holbox ha fatto la sua magia ed un pezzo del nostro cuore è già suo! Controlliamo di esser vive perché se non è il paradiso poco ci manca… siamo sull’isola che non ti immagini, che non ti aspetti, siamo sull’ “isola che non c’è”.
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all’isola che non c’è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po’ preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un’isola che non c’è
E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!…