“E’ meraviglioso! Non ci posso credere!” Lorena è estasiata e io divertita e soddisfatta della nostra migliore performance. Stiamo parlando di una vacanza a Zanzibar, sul grande schermo a parete scorrono le immagini bellissime che Giorgio ha scattato a Kiwengwa, la spiaggia bianchissima, il mare dalle mille sfumature blu, i Masai avvolti nei loro mantelli rossi.
Ma la cosa divertente è che Lorena sta affondando le dita nella vaschetta di plastica che contiene un bel po’ di quella sabbia fine. “Sto guardando e toccando, bellissimo!”. Virtuale e reale si fondono e il racconto delle attrattive dell’isola delle spezie diventa tangibile.
Io sono felice, ma pure un tantino preoccupata per la “mia” sabbia. Guardo gelosa i granelli finissimi che restano appiccicati ai polpastrelli di Lorena e penso che alcuni andranno inevitabilmente perduti, provo una leggera sofferenza, ma vedo la sua contentezza e resisto alla tentazione di mettere il coperchio alla scatola.
Lei è deliziata, ha avuto un antcipo dell’emozione che proverà una volta arrivata nella destinazione che ha scelto.
La nostra collezione di sabbie è vastissima, ma la quantità conservata per ogni luogo è modestissima, e non sarà aumentata visto che – giustamente – ora è proibito portarne via dalle spiagge anche piccole quantità.
Le bottigliette dei succhi di frutta sono perfette, permettono di ammirare il tipo di sabbia, il colore, la composizione suggestiva, ma sono ben chiuse da un tappino verde e nemmeno un grammo andrà perduto.
Nelle bottigliette ci sono anche i nostri ricordi di viaggio, pezzetti di cuore, condividerle è un grande gesto d’amore.
Esortiamo chi parte e non fare lo stesso, sappiamo che non è bene portare via sabbia o pezzetti di corallo, adesso tutti abbiamo altri mezzi per catturare ricordi: videocamere, telefonini ecc..
Ma se vorrete vedere la sabbia di Papua o delle Fiji, da noi c’è..